Nel caso di Messina, il primo passo sarà lampliamento dellex area militare di Bisconte con finalità di accoglienza, recuperando cioè altre porzioni degli immobili attualmente dismessi oltre la caserma Gasparro. Non è nostra intenzione ha spiegato Morcone privare i cittadini di spazi per i quali lAmministrazione comunale può aver già messo in cantiere dei progetti di recupero, piuttosto ci interessa dialogare con chi in questo momento governa il territorio e scegliere le migliori soluzioni. Messina deve però decidere che ruolo giocare nello scacchiere dellaccoglienza, in termini cioè di aree che possano essere organizzate come presidi di prima ospitalità.
Una parte importante la città dello Stretto potrebbe però giocarla anche nellambito della prossima operazione di controllo e pattugliamento del canale Sicilia che sostituirà Mare Nostrum. Un intervento che vedrà in campo, con mezzi e uomini, non solo lItalia, ma anche altri paesi europei. In queste settimane ha aggiunto il capo del dipartimento gli uffici preposti si stanno occupando della parte logistica delloperazione e non sappiamo ancora bene quale sarà la definizione. È certo, tuttavia, che porti, come Messina e Augusta, potrebbero essere coinvolti in prima linea.
Un altro punto importante, affrontato da Morcone, riguarda laumento del numero delle commissioni territoriali che si occupano di esaminare le diverse richieste di asilo: Regioni come la Sicilia, la Calabria, ma anche la Puglia e la Lombardia, dove in questi mesi ci sono stati i principali flussi di migranti, è giusto che abbiano gli strumenti adatti a poter smaltire, in tempi ragionevoli, le varie pratiche presentante dai richiedenti asilo, così che anche loro abbiano lopportunità di portare avanti i loro progetti migratori anche fuori dallItalia. Nel caso siciliano, laumento delle commissioni è ormai cosa fatta ed esse saranno incardinate nelle diverse Prefetture.
Importanti precisazioni il prefetto ha poi inteso fare sulla questione minori. Ciò prendendo spunto anche da quanto si sta verificando a Messina, dove a causa della mancanza di strutture per Misna (Minori stranieri non accompagnati), 88 minori sono tuttora alloggiati nella tendopoli in condizioni di promiscuità, ovvero con adulti, dunque contro prescrizione di legge. Il Capo del dipartimento si scaglia proprio contro la normativa attualmente in vigore, definita anacronistica e superata rispetto allo scenario che si è andato profilando negli ultimi tempi. I numeri non sono certo quelli degli anni duemila, quando cioè le norme vennero varate: da ottobre ad oggi sono oltre 9000 i minori accolti.
Un numero che grava sui bilanci delle Amministrazioni: Essendo chiaro che non è possibile portare al dissesto gli enti locali chiamati a sostenere tali spese di accoglienza ha spiegato Morcone il Ministero, con proprie risorse e proprio personale, si occuperà di individuare siti per la primissima ospitalità. Che non necessariamente dovranno, però, essere ricercati nel comune di sbarco, ma anche in ogni altra parte dItalia per garantire una più equa distribuzione territoriale. Superata lemergenza, ha infine specificato Morcone, lo scenario che si prospetta è la creazione di un canale Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo rifugiati) dedicato solo a minori stranieri non accompagnati. I comuni potranno presentare dei progetti Sprar riferiti allinserimento e allintegrazione dei Misna, che verranno poi finanzianti dal Viminale. (Elena De Pasquale - Migrantes Messina)