(2 settembre 2015) - Non ci sono solo gli immigrati irregolari nel mirino del governo britannico. Di fronte al record di immigrazione netta (+ 330 mila unità in un anno) appena certificato dalle statistiche ufficiali, David Cameron e i suoi sono pronti a mettere in discussione anche lalibera circolazione dei comunitari. Quando è stata creata, la libertà di movimento significava libertà di muoversi per andare a lavorare, non la libertà di muoversi per cercare un lavoro o pretendere benefits ha scritto ieri il ministro dellInterno Theresa May sul Sunday Times. Lo scorso anno, il 40% degli immigrati europei, 63 mila persone, sono venute qui senza avere alcun lavoro. Se vogliamo controllare limmigrazione e abbatterla a decine di migliaia dobbiamo prendere grandi decisioni, reintroducendo il principio che era alla base della libertà di movimento incalza Theresa May. Non solo, il ministro vuole anche un giro di vite contro gli studenti. Questi secondo lei andrebbero espulsi alla fine dei loro corsi a meno che non abbiano offerte di lavoro adeguate a dei laureati.
È tempo per i leader europei di considerare le conseguenze di unimmigrazione incontrollata su stipendi, posti di lavoro e coesione sociale delle nazioni di destinazione; sulle economie e sulle società dei quelli di Provenienza; e sulle vite e sul welfare di quelli che cercano di venire qui.