(19 maggio 2014) - Esattamente un mese fa, tutti i rappresentanti di
Emmaus Europa erano riuniti a Lampedusa per chiedere ai responsabili politici di porre fine a una situazione drammatica evergognosa che dura da troppo tempo: la scomparsa ricorrente di centinaia di vite umane, di persone in carne e ossa che muoiono spesso senza identità e senza alternativa è per noi insopportabile.
Il cimitero e il Museo delle Migrazioni di Lampedusa, luoghi simbolici di vite perdute, ci hanno fatto prendere coscienza dellorrore di una morte silenziosa. Si tratta di bambini, donne e uomini, non di cifre. Una tragedia e un crimine si svolgono sotto gli occhi indifferenti di chi ha la responsabilità politica e morale di morti innocenti ma se ne lava le mani.